Quando lo spazio si restringe: vivere con la paura degli spazi chiusi
Ascensori, treni, stanze senza finestre. Quando il corpo reagisce prima ancora che la mente capisca, la paura diventa un’esperienza difficile da spiegare ma impossibile da ignorare.
La storia di Andrea
Andrea ha 34 anni e fino a qualche anno fa prendeva l’ascensore senza pensarci.
Poi, un giorno, resta bloccato per alcuni minuti tra due piani. Nulla di grave, l’ascensore riparte. Ma qualcosa, dentro, si incrina.
Da quel momento, ogni spazio chiuso diventa una minaccia
Quando il dubbio diventa una presenza costante: capire il DOC da relazione
Non è la fine dell’amore. È la paura di sbagliare, di non riconoscersi, di perdere il controllo del proprio sentire.
La storia di Giulia: “Non so più cosa provo”
Giulia ha 27 anni e sta con Luca da tre anni. Un rapporto stabile, affettuoso, pieno di gesti quotidiani che parlano di cura.
Eppure, da qualche mese, qualcosa si è incrinato.
“Mi sveglio e mi chiedo se lo amo davvero.”
“Se lo guardo e non sento niente, cosa significa?”
“E se stessi solo fingendo? Se stessi illudendo lui e me?”
Quando le feste fanno male: riconoscere la tristezza in un periodo in cui “dovremmo essere felici”
Un tempo di luci che può far emergere ombre profonde. E che merita ascolto, non giudizio.
La storia di Martina: “Non so perché, ma a dicembre sto peggio”
Martina ha 32 anni, un lavoro che le piace e una relazione stabile.
Eppure, ogni anno, quando arrivano le luci nelle strade e i primi inviti ai pranzi di Natale, qualcosa dentro di lei si spegne.
“È come se fossi tagliata fuori,” dice.
“Tutti sembrano più felici, più entusiasti, più ‘a loro agio’, mentre io mi sento in colpa perché non riesco a provare quello che dovrei.”le l’ansia.”
Quando tutto deve avere un senso: il bisogno di capire sempre e l’ansia del controllo
Capire, prevedere, analizzare: per molti è un modo di sentirsi al sicuro. Ma quando la mente non lascia spazio al mistero, la vita diventa un esercizio di sopravvivenza invece che un’esperienza da vivere.
La storia di Elisa
Elisa ha 29 anni. Lavora come project manager, è brillante, attenta, sempre un passo avanti.
Ma da qualche tempo, la sua mente è diventata un luogo stancante.
“Non riesco a non pensare,” racconta. “Devo capire tutto: perché mi sento così, cosa pensa il mio compagno, cosa succederà domani. Se non capisco, mi sale l’ansia.”
Quando il dubbio diventa paura: comprendere il DOC legato all’identità sessuale
Pensieri intrusivi, paura di non conoscersi più, bisogno di conferme continue. Il Disturbo Ossessivo Compulsivo può toccare anche la sfera dell’identità e della sessualità, generando confusione e sofferenza.
La storia di Luca
Luca ha 27 anni.
Da sempre si è sentito attratto dalle donne, ha avuto relazioni affettive e una sessualità serena. Poi, all’improvviso, qualcosa cambia.
Una sera, dopo aver visto un film con una scena omosessuale, nella sua mente compare un pensiero:
“E se fossi gay e non me ne fossi mai accorto?”
Costruire insieme: impegno, comunicazione e progettualità nella relazione di coppia
Amarsi non basta: una relazione si nutre di presenza, dialogo e scelte quotidiane. Imparare a venirsi incontro è il modo più autentico di restare insieme.
La storia di Giulia e Matteo
Giulia e Matteo stanno insieme da nove anni. Si vogliono bene, hanno attraversato fasi intense, cambi di lavoro, traslochi, sogni condivisi e momenti di crisi.
Negli ultimi tempi, però, qualcosa è cambiato.
“Parliamo solo di cose pratiche,” dice Giulia. “Casa, bollette, scadenze. Non ricordo l’ultima volta che abbiamo parlato davvero di noi.”
Matteo, invece, racconta: “A volte mi sembra che non ci capiamo più. Non litighiamo, ma nemmeno ci avviciniamo.”
Non ci sono grandi conflitti, solo una distanza sottile, quella che cresce lentamente quando si smette di guardarsi davvero.
Quando una storia finisce: il dolore, il vuoto e la possibilità di rinascere
La fine di una relazione non è solo una perdita: è anche un passaggio. Un momento in cui ciò che eravamo con l’altro lascia spazio a chi possiamo diventare.
La storia di Marta
Marta ha 32 anni e da poco ha chiuso una relazione durata sette anni.
Una storia importante, costruita nel tempo, fatta di quotidianità e progetti comuni.
“Non c’è stato un tradimento, né un litigio improvviso” racconta. “È come se, poco a poco, ci fossimo persi. Non so esattamente quando è iniziato, ma a un certo punto ho sentito che non eravamo più noi.”
Da quando si sono lasciati, Marta vive una sensazione di sospensione.
Quando il sesso diventa dovere: il peso della performance nella coppia
Quando la sessualità perde spontaneità e diventa un compito da svolgere, qualcosa si incrina nel legame. Riscoprire il piacere passa dal lasciarsi essere, non dal dover funzionare.
La storia di Marco e Laura
Marco e Laura stanno insieme da otto anni. Si amano, condividono molto, ma da qualche tempo la loro intimità è cambiata.
Non c’è più quella curiosità, quella leggerezza di un tempo. Il sesso è diventato prevedibile, carico di aspettative.
La mente che non si ferma mai: quando il pensare troppo diventa una gabbia
Rimuginare continuamente, analizzare ogni dettaglio, temere di non riuscire a fermarsi. Quando la mente non trova pace, la terapia aiuta a riscoprire il silenzio interiore.
La storia di Silvia
Silvia ha 30 anni. Lavora in uno studio legale, è precisa, affidabile, sempre pronta a dare il massimo.
Eppure, dietro la sua apparente sicurezza, c’è una stanchezza invisibile: la mente che non si ferma mai.
Disfunzione erettile e coppia: sintomi, motivazioni e dinamiche relazionali
La disfunzione erettile non riguarda solo la sessualità, ma anche la relazione, l’autostima e la vicinanza emotiva. Comprenderla è il primo passo per superarla insieme.
La storia di Andrea e Chiara
Andrea e Chiara stanno insieme da sei anni. La loro relazione è solida, fatta di affetto e complicità. Da qualche mese, però, qualcosa è cambiato nella loro intimità.
Andrea ha iniziato a sperimentare difficoltà nell’erezione. All’inizio ha pensato fosse solo stanchezza o stress. Ma col tempo la situazione si è ripetuta, trasformandosi in un pensiero fisso: “E se succedesse di nuovo? E se deludessi Chiara?”.
Attacchi di ansia e attacchi di panico: come distinguerli e affrontarli
Palpitazioni, fiato corto, paura di perdere il controllo: non sempre si tratta di panico. Riconoscere la differenza è il primo passo per affrontarli.
La storia di Luca
Luca ha 32 anni, lavora come grafico e convive da poco con la sua compagna. È sempre stato descritto come una persona affidabile, precisa, attenta ai dettagli. Ma da qualche mese vive con un’ansia che non riesce a spiegarsi.
Tutto è iniziato un pomeriggio in ufficio. Mentre lavorava al computer, ha sentito il cuore accelerare, il petto stringersi, la testa girare. Ha avuto la sensazione di soffocare. In pochi secondi era convinto che stesse per avere un infarto. È corso al pronto soccorso, ma gli esami cardiologici hanno dato esito normale.
La paura del giudizio: quando lo sguardo degli altri diventa una gabbia
Vivere costantemente sotto lo sguardo altrui può trasformarsi in una prigione interiore. Il percorso psicologico diventa uno spazio per ritrovare libertà e autenticità.
La storia di Gioele
Gioele ha 28 anni. È un ragazzo brillante, preparato, molto apprezzato al lavoro. All’esterno appare sicuro, socievole, con tanti interessi. Ma dietro questa immagine si nasconde una fatica silenziosa: la paura costante del giudizio degli altri.
Un percorso che parte dall’esperienza: il metodo fenomenologico–ermeneutico
Quando una persona arriva in terapia, spesso porta con sé non solo sintomi o difficoltà, ma soprattutto una storia di sé che sente stretta, incompleta, a volte persino estranea.
Il mio lavoro, nell’approccio cognitivo neuropsicologico, non è quello di “correggere” questa storia dall’esterno, ma di creare uno spazio in cui il paziente possa riguardarla, raccontarla e trasformarla.
Quando la paura diventa ossessione: il DOC e il timore di essere omosessuale
Matteo ha 27 anni, è fidanzato da quattro e racconta di essersi sempre sentito attratto dalle donne.
Eppure, da circa un anno, vive con un pensiero che non lo lascia mai in pace:
“E se fossi gay e non me ne fossi mai accorto?”
Perfezionismo, bodybuilding e ortoressia: quando il controllo diventa una gabbia
La storia di Marco
Marco ha 29 anni e da sempre ama lo sport. Negli ultimi anni si è dedicato al bodybuilding: allenamenti regolari, alimentazione precisa, obiettivi chiari.
All’inizio si sentiva bene: il corpo cambiava, riceveva complimenti, cresceva la fiducia in se stesso.
Poi, piano piano, la passione si è trasformata in ossessione.
Quando il perfezionismo alimenta l’ansia
Luca ha 31 anni, lavora in uno studio di consulenza e da sempre è una persona “precisa”.
Ha imparato fin da piccolo che fare bene significa ricevere approvazione, e che un errore equivale a delusione.
All’università questa attitudine gli è stata utile: ore di studio, risultati eccellenti.
Ma oggi, nel lavoro e nella vita privata, quella stessa spinta si è trasformata in una fonte di fatica.
Eiaculazione precoce: capire il problema e affrontarlo
La storia di Andrea
Andrea ha 34 anni e da cinque è in una relazione stabile con Chiara.
Da circa due anni, durante i rapporti sessuali, raggiunge l’eiaculazione molto rapidamente, spesso entro pochi secondi o minuti dalla penetrazione.
All’inizio era un episodio saltuario. Ora accade quasi sempre.
Andrea racconta che il pensiero di “durare poco” inizia già prima dell’atto.
Quel malessere senza nome: quando non ci si riconosce più
Raccontare ciò che si sente, prima di spiegarlo
Ci sono giorni in cui ci si sveglia e la luce che entra dalla finestra sembra più debole, anche se fuori c’è il sole.
Gli occhi si aprono, ma il corpo resta fermo.
Le lenzuola sono un rifugio e una prigione allo stesso tempo: calde, protettive, ma anche pesanti, come se trattenessero non solo il corpo, ma ogni slancio.
Procrastinazione: cause, conseguenze e come smettere di rimandare
Capire e trasformare l’abitudine del “farò domani”
Molte persone credono che procrastinare significhi semplicemente essere pigri o disorganizzati.
Chi vive davvero questa esperienza sa che non è così.
Sa cosa dovrebbe fare, ne conosce l’importanza, magari ne ha persino voglia… eppure non riesce a iniziare.
Ansia sociale: quando stare con gli altri fa sentire esposti, giudicati, inadeguati
Un vissuto più comune di quanto si pensi. E più trasformabile di quanto sembri
Non è semplice spiegarlo a chi non lo prova.
A volte non è nemmeno semplice riconoscerlo.
Ma per chi vive l’ansia sociale, anche un invito a cena può diventare un ostacolo, un conflitto interiore. Una fatica.
“Parlerò troppo? Troppo poco?”
“Sembrerò ridicolo/a? Sarò interessante? Sarò di troppo?”