Procrastinazione: cause, conseguenze e come smettere di rimandare

Capire e trasformare l’abitudine del “farò domani”

Molte persone credono che procrastinare significhi semplicemente essere pigri o disorganizzati.
Chi vive davvero questa esperienza sa che non è così.
Sa cosa dovrebbe fare, ne conosce l’importanza, magari ne ha persino voglia… eppure non riesce a iniziare.

Il tempo passa tra distrazioni, altri impegni, mille giustificazioni.
E poi, quando la scadenza si avvicina, arriva la corsa affannata, l’ansia, la fatica di concentrare in poche ore ciò che poteva essere distribuito in giorni.
Infine, spesso, il senso di colpa.
E un pensiero ricorrente:

“La prossima volta sarà diverso.”

 

Procrastinazione: cause più comuni

Nella mia pratica clinica, la procrastinazione si presenta quasi sempre come un sintomo di altro.
Dietro quel rinvio continuo ci possono essere:

  • Paura di non essere all’altezza → se non comincio, non rischio di scoprire di non saper fare abbastanza bene.

  • Perfezionismo paralizzante → ogni azione sembra richiedere la condizione ideale, e questa condizione… non arriva mai.

  • Saturazione emotiva → quando la mente è già colma di preoccupazioni, anche un piccolo compito può sembrare un peso enorme.

  • Mancanza di senso → a volte il compito non ci rappresenta, ma non ci sentiamo liberi di dirlo o di rinunciarvi.

In tutti questi casi, il problema non è “fare le cose in tempo”, ma il significato che attribuiamo a quel fare.

 

Procrastinazione e vita di coppia: quando il rinvio pesa sulle relazioni

La procrastinazione non riguarda solo lavoro o studio.
Può diventare un meccanismo che invade anche la sfera relazionale.

Nella coppia, procrastinare può voler dire:

  • rimandare una conversazione importante per paura del conflitto;

  • evitare di prendere decisioni sul futuro per paura di sbagliare;

  • lasciare in sospeso piccoli gesti di cura, finché l’altro non li percepisce più.

In questi casi, il tempo che passa non aggiusta le cose.
Anzi, lascia che incomprensioni e frustrazione crescano, a volte fino a trasformarsi in distanza emotiva.

 

Come smettere di procrastinare: il lavoro in colloquio

Quando una persona porta in seduta questo tema, non parto con “tecniche per gestire il tempo”.
Parto dalla domanda:

“Cosa accade dentro di te, nel momento in cui decidi di non iniziare?”

In seduta, esploriamo:

  • il rapporto personale con il tempo: come lo si percepisce, come lo si riempie, come lo si subisce;

  • le emozioni che emergono prima dell’azione: ansia, paura di fallire, rifiuto, senso di costrizione;

  • le storie passate in cui si è imparato ad associare il fare a un giudizio, una punizione o una prova di valore;

  • piccoli esperimenti concreti per agire anche in presenza della paura, senza aspettare la motivazione “perfetta”.

L’obiettivo non è diventare “più produttivi”, ma capire il senso del proprio tempo e riappropriarsene.

 

Un esempio reale: Marta e la procrastinazione da perfezionismo

Marta ha 34 anni, un lavoro che ama e una relazione stabile.
Ogni volta che deve preparare una presentazione, comincia giorni prima… nella testa.
Poi, invece di scrivere, sistema casa, risponde a mail non urgenti, controlla i social.
Quando mancano poche ore, lavora in modo frenetico, consegna in tempo, ma si sente svuotata e insoddisfatta.
In terapia, Marta ha scoperto che dietro a quel rinvio c’era la paura di non essere mai abbastanza interessante agli occhi degli altri.
Il suo procrastinare era un modo di evitare quel giudizio per più tempo possibile.

 

Procrastinazione e ansia: il legame nascosto

Molti credono che procrastinare sia il segno di scarsa volontà.
In realtà, spesso è un meccanismo di gestione dell’ansia: evitando il compito, si riduce temporaneamente la tensione.
Il problema è che, a lungo andare, questo evita solo il momento, non la paura.
Così, l’ansia resta, e talvolta cresce.

 

Se ti riconosci in queste righe

Forse anche tu ti sei detto/a che “alla fine riesci sempre a cavartela”.
Ma se la procrastinazione ti costa energia, serenità, relazioni, forse è il momento di guardarla da vicino.

Ricevo in studio e online, offrendo uno spazio dove non serve dimostrare di avere tutto sotto controllo.
Si parte da lì dove sei, anche se ti sembra fermo da troppo tempo.

Perché dietro il rimandare c’è quasi sempre una storia che merita di essere ascoltata.

 

Procrastinazione: domande frequenti

Perché procrastino sempre?
Le cause possono variare: paura di fallire, perfezionismo, ansia, mancanza di senso rispetto al compito, sovraccarico emotivo. In terapia si esplora il significato personale di questo comportamento.

Come smettere di procrastinare?
Non si tratta solo di “fare le cose prima”, ma di capire cosa blocca l’azione. Strategie come suddividere i compiti, ridurre le aspettative iniziali e lavorare sul dialogo interno possono aiutare, ma il cambiamento è più stabile se parte dalla comprensione profonda del proprio vissuto.

Procrastinazione e vita di coppia
Rimandare conversazioni, decisioni o cambiamenti può minare la fiducia e la connessione. Un percorso di coppia può aiutare a sbloccare questi meccanismi e riprendere il dialogo.

 

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