Costruire insieme: impegno, comunicazione e progettualità nella relazione di coppia

Amarsi non basta: una relazione si nutre di presenza, dialogo e scelte quotidiane. Imparare a venirsi incontro è il modo più autentico di restare insieme.

 

La storia di Giulia e Matteo

Giulia e Matteo stanno insieme da nove anni. Si vogliono bene, hanno attraversato fasi intense, cambi di lavoro, traslochi, sogni condivisi e momenti di crisi.

Negli ultimi tempi, però, qualcosa è cambiato.
“Parliamo solo di cose pratiche,” dice Giulia. “Casa, bollette, scadenze. Non ricordo l’ultima volta che abbiamo parlato davvero di noi.”
Matteo, invece, racconta: “A volte mi sembra che non ci capiamo più. Non litighiamo, ma nemmeno ci avviciniamo.”

Non ci sono grandi conflitti, solo una distanza sottile, quella che cresce lentamente quando si smette di guardarsi davvero.

 

L’amore come scelta quotidiana

Ogni coppia attraversa momenti in cui la passione si trasforma, l’entusiasmo iniziale lascia il posto alla routine, e l’amore diventa una forma più matura: una scelta quotidiana.

Non si tratta di restare insieme “per dovere”, ma di continuare a scegliersi anche quando non è tutto facile o spontaneo.
L’impegno non è una rinuncia alla libertà, ma il modo in cui la libertà prende forma nella relazione.

Una coppia che funziona non è quella che non litiga mai, ma quella che sa ritrovarsi ogni volta, imparando a conoscersi di nuovo.

 

Progettualità: il filo che tiene uniti

La progettualità è ciò che dà direzione al legame. Non significa solo fare piani a lungo termine — comprare casa, sposarsi, avere figli — ma anche costruire un senso condiviso.

Progettare insieme è chiedersi:

  • Dove stiamo andando, noi due?

  • Che tipo di coppia vogliamo essere?

  • Cosa ci tiene uniti, oggi, oltre all’abitudine?

Senza progettualità, la relazione rischia di fermarsi: si vive insieme, ma senza una meta comune. E, spesso, è proprio quando non si parla più del futuro che si smette di sentirsi complici.

 

La comunicazione: il cuore della relazione

Molte coppie arrivano in terapia dicendo: “Abbiamo un problema di comunicazione.” Ma la comunicazione non è solo parlare — è anche ascoltare, interpretare, accogliere.

Gli ostacoli più comuni sono:

  • dare per scontato che l’altro “sappia” cosa sentiamo;

  • reagire, invece di ascoltare;

  • comunicare solo quando si è arrabbiati o feriti;

  • evitare i confronti per paura di peggiorare le cose.

Imparare a comunicare non significa parlare di più, ma parlarsi in modo diverso: con curiosità, rispetto e autenticità.

In seduta, spesso propongo esercizi di “ascolto reciproco”: uno parla, l’altro ascolta senza interrompere, poi ripete ciò che ha capito. È sorprendente quanto, a volte, basti questo per ricominciare a sentirsi vicini.

 

Venirsi incontro: l’arte dell’incontro reale

Amare qualcuno significa, inevitabilmente, confrontarsi con le differenze. Nessuna coppia è fatta di due persone identiche.
Venirsi incontro non è cedere o rinunciare, ma trovare un punto di contatto tra due mondi.

Questo richiede tre qualità fondamentali:

  1. Empatia, per provare a sentire cosa vive l’altro.

  2. Flessibilità, per non restare bloccati nel “si è sempre fatto così”.

  3. Onestà, per dire anche ciò che fa paura, ma con rispetto.

Le coppie che riescono a mantenere viva la relazione non sono quelle “perfette”, ma quelle che si incontrano davvero, ogni volta, anche dopo essersi smarrite.

 

In seduta: uno spazio per ricominciare a parlarsi

Le sedute di coppia non sono un “ultimo tentativo”, ma uno spazio protetto per ritrovare il senso del noi.
Un luogo in cui si può tornare a guardarsi con sincerità, a parlare senza difendersi, a capire cosa ognuno sta vivendo davvero.

Si lavora su:

  • la narrazione della coppia, cioè come ognuno racconta la storia comune;

  • le emozioni che si celano dietro i conflitti (paura, frustrazione, solitudine);

  • la ricostruzione della fiducia e dell’intimità, anche attraverso piccoli gesti quotidiani.

Ogni relazione, se attraversata con consapevolezza, può ritrovare movimento, vitalità e significato.

 

FAQ – Relazioni di coppia, impegno e comunicazione

1. È normale che una relazione cambi nel tempo?
Sì. Ogni fase della vita di coppia ha bisogni e ritmi diversi. Il cambiamento non è un segno di crisi, ma di evoluzione.

2. Cosa fare quando ci si sente distanti dal partner?
Iniziare a parlarne con sincerità, senza accuse. Spesso la distanza nasce dal non sentirsi più visti o ascoltati.

3. Come mantenere viva la passione?
Non esistono ricette, ma curiosità e attenzione. La passione si nutre di novità, tempo condiviso e libertà reciproca.

4. L’impegno toglie libertà?
No. L’impegno è una forma di libertà scelta, non subita. È decidere ogni giorno di esserci, anche quando è faticoso.

5. Quando rivolgersi a uno psicologo o sessuologo di coppia?
Quando la comunicazione si interrompe, o quando si vive più distanza che connessione. Il lavoro in seduta aiuta a ritrovare uno spazio di ascolto reciproco e di progettualità condivisa.

 

Una relazione viva non è quella che non cambia mai, ma quella che continua a scegliersi, parlarsi e incontrarsi.
L’amore, nel tempo, diventa un lavoro artigianale: fatto di cura, di presenza, di piccoli gesti quotidiani che tengono accesa la connessione.

Ricevo a Verona e online, offrendo percorsi di coppia e di sessuologia per chi desidera riscoprire equilibrio, dialogo e progettualità nella relazione.

 

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