Crisi di coppia: è solo un momento difficile o è il momento di fare qualcosa?
Sette segnali da ascoltare prima che sia troppo tardi
Non sempre una crisi di coppia si manifesta con litigi o rotture improvvise.
A volte si presenta in modo più sottile: stanchezza emotiva, distanza crescente, momenti di freddezza che prima non c’erano.
Non c’è sempre un motivo evidente. Solo una sensazione: “qualcosa si è spostato”.
Molte delle coppie che arrivano in terapia mi dicono:
“Non sappiamo se siamo davvero in crisi o se stiamo solo attraversando un periodo complicato.”
“Non ci sono tradimenti o grandi conflitti… eppure ci sentiamo lontani.”
“C’è ancora affetto, ma è come se fossimo bloccati.”
In questi casi, è utile fermarsi e farsi una domanda onesta: è un momento passeggero o è il momento di prenderci cura della relazione, prima che si rompa davvero?
Cos’è davvero una crisi di coppia
Nel mio lavoro clinico, considero la crisi non come un fallimento, ma come una soglia.
Un momento in cui la relazione non funziona più come prima e ha bisogno di trovare un nuovo equilibrio.
Non tutte le crisi portano alla rottura, ma nessuna crisi si risolve ignorandola.
Il problema non è litigare. Il problema è quando si smette di cercarsi, di capirsi, di ascoltarsi.
Sette segnali che non andrebbero sottovalutati
Se ti stai chiedendo se siete in crisi, prova a osservare con sincerità questi segnali:
Parlate solo del necessario.
Le conversazioni si sono ridotte a organizzazione pratica e gestione quotidiana.Evitate i momenti di intimità.
Non solo sessuale, ma anche emotiva: sguardi, contatto, vulnerabilità.Siete spesso irritabili l’uno con l’altro.
Anche piccoli gesti o parole diventano motivo di tensione.Uno dei due si sente solo, anche in coppia.
L’altro può anche non accorgersene, ma il vuoto emotivo si fa sentire.Non riuscite più a fare progetti insieme.
Ognuno va avanti per conto proprio, come se foste in parallelo.Avete smesso di confrontarvi davvero.
I conflitti vengono evitati, o si ripetono senza mai cambiare nulla.Avete la sensazione di “essere altrove”, anche quando siete insieme.
Come se la relazione non fosse più un luogo in cui sentirsi davvero a casa.
Non serve che ci siano tutti questi segnali per prendere sul serio ciò che sta accadendo. A volte basta sentirsi smarriti per iniziare a cercare un aiuto.
Cosa fare prima di iniziare una terapia di coppia
Ci sono alcune domande che puoi porti da solo/a o insieme al partner, prima ancora di iniziare un percorso:
Siamo entrambi consapevoli che qualcosa è cambiato?
C’è ancora il desiderio di capirsi, di ascoltarsi, di provare?
Abbiamo mai avuto lo spazio per raccontarci davvero come stiamo?
Stiamo cercando di proteggerci… o di proteggerci a vicenda?
Anche solo fermarsi a fare queste domande è già un primo passo di cura.
Ma se da sole non bastano, può essere utile chiedere uno sguardo terzo, competente, che aiuti a dare forma a ciò che accade e a trovare un modo più autentico per stare (o non stare più) insieme.
Quando iniziare un percorso di coppia
Non c’è un “momento giusto”. Ma aspettare troppo a lungo può rendere tutto più faticoso.
Chi arriva in terapia dopo anni di silenzi o rabbia trattenuta spesso si chiede: “Perché non l’abbiamo fatto prima?”
In terapia si può:
imparare a comunicare in modo nuovo,
riconoscere i bisogni reciproci,
affrontare temi che sono diventati tabù,
riscoprire cosa tiene uniti, o comprendere se è il momento di lasciarsi con rispetto.
Se qualcosa dentro di voi sta chiedendo attenzione
Forse non siete in crisi “grave”. Forse state solo vivendo una fase di cambiamento.
Ma se qualcosa vi parla dentro — se c’è confusione, distanza, stanchezza — è da lì che si può cominciare.
Ricevo in studio e online, offrendo uno spazio riservato, accogliente e rispettoso.
Un luogo dove non serve avere tutte le risposte, ma solo la disponibilità ad ascoltare le domande.
Se volete prendervi cura della vostra relazione prima che si rompa davvero, possiamo iniziare da qui.