Ansia da prestazione e disturbi sessuali: cosa succede davvero (e come affrontarli)

Succede spesso, anche se se ne parla poco. Un uomo vive un momento di difficoltà durante un rapporto sessuale. Una volta può capitare. Ma quando succede di nuovo, l’ansia prende il sopravvento. E la testa inizia a correre: “E se succede ancora? Cosa penserà di me?”

È così che nasce l’ansia da prestazione, una delle cause più frequenti di disturbi sessuali come l’eiaculazione precoce, la disfunzione erettile o il calo del desiderio.

Non sei il solo. E non sei “sbagliato”.

Molti uomini arrivano in terapia sentendosi inadeguati, o con l’idea di “avere qualcosa che non va”.
La verità è che la sessualità non è un meccanismo da far funzionare su comando. È fatta di emozioni, aspettative, relazioni.
Quando l’ansia prende spazio, il corpo reagisce. E più si cerca di controllarlo, più sembra sfuggire.

Un approccio pratico e rispettoso.

Nel mio lavoro psicoterapeutico, affronto questi temi con un approccio concreto.
Niente etichette, nessuna fretta: si parte dalla persona, non dal sintomo.
Capire cosa scatena l’ansia, lavorare sulle credenze legate alla sessualità, usare strumenti pratici e mirati: tutto questo fa parte del percorso.

Spazio anche alla coppia.

Quando il problema si vive all’interno di una relazione, la coppia può essere coinvolta nel processo terapeutico. Non per cercare colpe, ma per creare alleanza, comprensione e nuovi modi di vivere l’intimità.

Si può stare meglio. Con rispetto dei tuoi tempi.

Affrontare l’ansia da prestazione richiede delicatezza e coraggio. Ma è possibile stare meglio.
Non si tratta di “tornare come prima”, ma di costruire un modo più sereno e libero di vivere la propria sessualità.

Se stai vivendo qualcosa di simile, sappi che non sei solo.
Scrivimi se vuoi iniziare un percorso pensato per te, con ascolto, rispetto e strumenti concreti.